I manoscritti dell’Archivio di Stato di Salerno sono materiali eterogenei con provenienze diverse. Il censimento, con l’inserimento dei dati in MANUS ON LINE, ha costituito l’occasione per fare il punto sulla loro attuale consistenza e collocazione.
L’ultimo censimento risale infatti agli anni ’50, ad opera di Leopoldo Cassese, e da quella prima ricognizione molte cose sono cambiate: Cassese aveva, per esempio, attribuito al fondo Bilotti molti materiali che invece facevano parte di altri fondi, e che sono dunque stati ricollocati ai loro posti (Atti compilati nella Curia del Vicario della città di Nocera, Registro di Patenti della Curia Arcivescovile e Acta erectionis ex Conservatorio risultano transitati in Corporazioni religiose; Inventario delle Carte della Nobile famiglia Francone, invece è collocata in Archivi privati e non è stato inserito in questo censimento).
Sono stati censiti in tutto 72 manoscritti, di cui 22 di provenienze varie, 16 del Fondo Bilotti, 5 del fondo Dentoni Litta e altri 29 che, pur essendo parte del fondo privato del Mercato, rientrano a tutti gli effetti nella tipologia dei manoscritti, in cui lo stesso Cassese li aveva inseriti. La loro datazione va dal 1435 all’epoca contemporanea (XX secolo).