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Archivio di Stato di Salerno

Il Palazzo

L'edificio che ospita l'Archivio di Stato era, in tempi lontani, un palazzo giudiziario. Vi ha alloggiato la Regia Udienza, magistratura con competenze giudiziarie, amministrative e militari risalente al periodo aragonese. Non si sa se vi abbia avuto sede fin dalla sua origine nel XV secolo, ma di sicuro vi si trovava nel 1637, come attesta una delle tre lapidi che ricordano successivi restauri del palazzo di giustizia.

Nel 1806, con la caduta della dinastia borbonica e l'avvento dei Napoleonidi, la Regia Udienza fu soppressa e sostituita da altre magistrature.  Il palazzo fu scelto come sede del Tribunale di Prima istanza e della Gran Corte Criminale, che avevano ereditato, l'uno in campo civile e l'altra in quello penale, le competenze della Regia Udienza. Restò tale anche col ritorno dei Borbone, nel 1815. Proprio in quest'epoca, come sede della Gran Corte Criminale che aveva il compito di giudicare in prima ed unica istanza tutte le cause di alta criminalità, il palazzo fu teatro dei numerosissimi processi che seguirono agli episodi insurrezionali del Risorgimento, dai moti del 1820 a quelli del '48 fino alla Spedizione di Sapri. Vi è ancora una piccola cella, nella quale venivano rinchiusi i detenuti in attesa di giudizio. In questa cella, curiosamente e impropriamente definita "cella Pisacane" nella tradizione orale dell'Archivio di Stato, sarebbe stato tenuto prigioniero in realtà Giovanni Nicotera, compagno di Pisacane nella tragica spedizione di Sapri. Pisacane lasciò la vita a Sanza insieme a 26 compagni, Nicotera venne catturato. Subì il processo e la condanna in questa sede, anche se il processo vero e proprio, a causa del gran numero di accusati, venne celebrato in uno spazio vicino. 

Anche dopo l'Unità d'Italia l'edificio conservò la sua destinazione di sede giudiziaria ed ospitò il Tribunale Civile e Correzionale, che aveva ereditato le competenze della Gran Corte Criminale e del Tribunale Civile del periodo borbonico. Nello stesso tempo vi fu alloggiata anche la Corte d'Assise.

Quando, nel 1934, gli uffici giudiziari si trasferirono nel nuovo Palazzo di Giustizia, l'antico edificio divenne sede dell'Archivio Provinciale (in seguito Archivio di Stato), alloggiato, fino a quel momento,  nel Palazzo d'Avossa in via Botteghelle.



Ultimo aggiornamento: 25/09/2024